La Casa della Carità di Cassino ringrazia l’Abate Donato
Ieri pomeriggio l’Abate Donato è stato calorosamente ringraziato dai volontari e dagli ospiti della Casa della Carità, guidati da Sr Ermanna Beccacece, per aver sempre prestato attenzione alla Casa e ai suoi ospiti anche attraverso chi ogni giorno si adopera affinché tutto proceda per il meglio.
La Casa della Carità di Cassino ha visto la luce nel 2009, quando è stata inaugurata dal Santo Padre Benedetto XVI, nascendo come espressione della Fondazione San Benedetto e diventando, ad oggi, parte integrante della comunità della Città di Cassino che ne riconosce i meriti. Per questo molte attività della zona si prodigano regolarmente con donazioni di cibo o di beni di prima necessità per i tanti ospiti che vi si rivolgono durante periodi difficili della loro vita, per riuscire a tornare completamente autonomi e integrati nelle loro realtà.
L’Abate Donato, accompagnato da Dom Luigi Maria, Presidente della Fondazione, ha ascoltato in silenzo e con un po’ di commozione il bellissimo messaggio rivoltogli dai volontari di seguito riportato nella sua interezza:
“Eccellenza Rev ma,
noi, ospiti e volontari, vogliamo ringraziarla per questa preziosa visita e cogliamo l’occasione per esprimere profonda e sincera gratitudine per la Sua perenne vicinanza alla Casa della Carità.Vogliamo dirLe che Le siamo grati per averci sempre fatto sentire la Sua presenza, attraverso una guida fatta di amorevolezza, semplicità e – perché no – della giusta severità di un padre.
La ringraziamo perché in tante occasioni e in tanti modi diversi ci ha fatto sentire Suoi amici. In modo semplice ma efficace, dunque, ha dato eco alle parole di Gesù che ancora oggi ci ripete”
vi ho chiamato amici. E di questa amicizia, noi Le siamo riconoscenti: ci ha spronati a vivere oltre l’ovvio, oltre i luoghi comuni, ad interpretare ed affrontare le emergenze di questa società, guardando al futuro ma con la speranza ancorata a Cristo.
La ringraziamo per averci sempre indicato la strada per una laicità vera, fondata sulla parola di Cristo, per averci continuamente spronato ad avere un cuore aperto ad orizzonti nuovi, fatti di comprensione, empatia accoglienza e condivisione.
Il nostro ringraziamento è per tutti gli incontri che ha avuto in questa Casa, con i volontari e con gli ospiti non lesinando mai un sorriso, una stretta di mano, una battuta per incoraggiare.. i modi amorevoli e lo sguardo accogliente.
Accogliente come la Casa della Carità
La Casa della Carità e il luogo in cui si accoglie, si protegge, si accudisce; qui si diventa
famiglia; il luogo la solitudine umana non deve trovare mai posto, per chiunque non ne abbia più uno nel mondo. Ed è a questo che si dedicano tutti i volontari
Ma cosa vuol dire essere volontario?
Essere volontario cristiano significa essere a “immagine e somiglianza di Dio”, di un Dio che entra nella storia con GRATUITA ED UMILTA’, che insegna CARITA’ e AMORE tra Dio e gli uomini e agli uomini tra loro
Essere volontario è il possibile segno concreto di uno stile di vita cristiana, che pone il suo vivere sulle esperienze di gratuità e di dono, sul rispetto della dignità dell’altro e sulla condivisione.
Essere volontario è essere chiamati a promuovere e difendere la dignità e i diritti delle persone, a pr parte dei più deboli, delle persone in situazioni di sofferenza, bisogno o private della libertà che ne di un gesto, di un annuncio di speranza, di misericordia, di comprensione, di solidarietà.
Essere volontario nella Casa della Carità significa soprattutto, costruire relazioni con l’altro, cercando di recuperare un contatto umano con gli ospiti, ponendo attenzione ai loro problemi, cercando di capirne i bisogni e scorgendo in ognuno, potenzialità latenti.
Essere volontario significa donarsi reciprocamente perché il vissuto di ciascuno diventi esperienza per l’altro: significa saper guardare alla vita da prospettive diverse.
Eccellenza Rev.ma, noi tutti – ospiti e volontari – Le auguriamo Buon Natale con la certezza che la Sua preghiera ci accompagnerà e ci sosterrà sempre, cosi come la nostra, sarà rivolta al buon Dio, affinchè il Suo ministero possa continuare a donare immensa gioia a tutti coloro che incroceranno il Suo cammino.”
Da parte dell’oggi Abate di San Paolo Fuori le Mura la promessa che questo nuovo incarico – che lo porterà lontano da Montecassino e Cassino – non significherà allontanarsi dalla Casa della Carità e dalle persone che attorno ad essa gravitano, ma continuare insieme a coltivare questa vicinanza nello spirito e nelle attenzioni, come fatto sino ad ora.