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Archivio storico

L'Abbazia di San Paolo fuori le Mura custodisce due autentici scrigni, testimoni di secoli di storia, cultura e spiritualità: l'Archivio e la Biblioteca.

L’Archivio dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura (AASPflm), trae le sue origini dal Fondo Pergamenaceo in esso conservato. Il suo patrimonio documentario copre un arco cronologico molto ampio che va dall’Alto Medioevo ai giorni nostri.

Il nucleo originario del Fondo è costituito dalle pergamene che documentano l’età più antica dell’Abbazia. Ad esse si aggiunsero, in seguito, anche quelle provenienti

  • da altri monasteri, come ad esempio le pergamene Sublacensi, di San Benedetto di Nepi, di S. Clemente di Tivoli, di S. Andrea in Flumine, S. Silvestro de Soratte e del monastero di Sant’Apollinare Nuovo;
  • da chiese (pergamene di S. Maria in Cosmedin ed altre chiese di Roma);
  • e da certe rettorie che, nel tempo, entrarono nella giurisdizione dell’Abbazia di San Paolo.

Degne di nota sono anche le pergamene relative alle chiese di San Giacomo di Redere e San Magno in Amelia, possedimento spirituale e temporale dell’Abbazia; quelle di Todi e di Santa Maria di Fontevivo in Parma ed altre ancora. Completano il Fondo un piccolo numero di documenti di diversa provenienza e tipologia tra cui testamenti di famiglie, atti di acquisto e donazioni.

Oltre al Diplomatico, l’Archivio custodisce anche il Fondo denominato “Archivio di San Paolo” in cui è confluita tutta la documentazione, antica e contemporanea, prodotta e ricevuta esclusivamente dall’Abbazia.

Nel complesso archivistico si conservano, pertanto:

  • gli atti afferenti all’Amministrazione e alle Dipendenze dell’Abbazia (per esempio Amelia e Farfa come anche Nazzano, Capena, già Leprignano e molte altre); i documenti della Serie Diocesi (Nazzano, Capena, Civitella San Paolo ed altre);
  • Processi di Beatificazione (ad esempio la documentazione raccolta per la beatificazione del Cardinale Alfredo Ildefonso Shuster) e Vita interna monastica;
  • le carte relative alla Congregazione Cassinese; ai Concili; ai Giubilei e ai Colloqui Paolini;
  • libri liturgici tra cui breviari, messali e graduali;
  • documentazione giudiziaria raccolta nella Serie “Tribunali e Congregazioni Romane”.

Oltre alle cronache e memorie del Monastero, l’Archivio comprende anche una Serie dedicata ai necrologi e una alle “Vacchette per le messe”. La serie “Miscellanea”, costituita da vari manoscritti e da una vasta documentazione è ancora da esplorare, diversamente la Serie denominata “Ricostruzione della Basilica di San Paolo”, che raccoglie i documenti relativi alla ricostruzione della Basilica in seguito all’incendio del 1823, è stata maggiormente studiata ed è oggetto di una recente schedatura ancora da completare.

Preziosa è anche tutta la documentazione legata a quei personaggi che hanno ricoperto un ruolo all’interno dell’Abbazia o a quelli che hanno fondato la propria vita sugli insegnamenti espressi nella Regola Benedettina. Nel Fondo, infatti, non solo sono conservate le carte degli abati G. del Papa; del beato Cardinale I. Schuster; di G. d’Amato; G. Franzoni; G. Turbessi e I. Vannucci, ma anche i documenti del bibliotecario e archivista dell’Abbazia Dom Gregorio Palmieri e quelli di alcuni oblati benedettini (come per esempio l’oblata Itala Mela, ora Beata).

Non mancano nell’Archivio mappe, stampe e disegni e anche un considerevole numero di fotografie testimonianza della storia non più solo narrata ma anche fotografata dell’Abbazia.