La Congregazione per il Culto Divino indica le disposizioni da osservare nel celebrare i riti di questo momento centrale dell’anno liturgico. Resta valido il Decreto emesso dal Dicastero su mandato di Papa Francesco il 25 marzo 2020.
Domenica delle Palme
Come si legge nel decreto dello scorso 25 marzo, la celebrazione della Domenica della Palme dovrà avvenire “all’interno dell’edificio sacro”. Si richiede che le cattedrali adottino “la seconda forma prevista dal Messale Romano, nelle chiese Parrocchiali e negli altri luoghi la terza”. Per quanto concerne la Messa crismale, gli episcopati potranno, a seconda della situazione del Paese, indicare un eventuale trasferimento di data.
Messa Crismale
La Messa Crismale può essere spostata in un altro giorno più adatto, se necessario, perché conviene che vi partecipi “una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli”.
Messa in Coena Domini
Per il Giovedì Santo, si stabilisce che “si ometta” la lavanda dei piedi, già facoltativa. Non verrà effettuata neanche la processione conclusiva e il Santissimo Sacramento verrà custodito nel tabernacolo. Eccezionalmente, viene concessa ai presbiteri la facoltà di celebrare la Messa “senza concorso di popolo, in luogo adatto”.
Venerdì Santo
Durante la preghiera universale del Venerdì Santo, sarà cura dei vescovi “predisporre una speciale intenzione per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. Modificato anche l’atto di adorazione alla Croce. Il bacio, come si specifica nel decreto del 25 marzo del 2020, “sia limitato al solo celebrante”.
Veglia Pasquale
Per quanto riguarda la Veglia Pasquale, si chiede infine che sia celebrata “esclusivamente nelle chiese Cattedrali e Parrocchiali” e che per la liturgia battesimale “si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali”.