«Quando leggo la divina Scrittura, Dio torna a passeggiare nel Paradiso terrestre»
Ambrogio, Ep. 49,3
Lectio Divina
La lectio divina è da secoli la modalità con la quale i monaci si accostano alla Parola di Dio presente nella Sacra Scrittura, meditandola e pregandola al fine di trarne nutrimento per la propria vita spirituale. Insieme alla recita dell’Opus Dei (l’Ufficio divino comunitario) (link) e al lavoro, la lectio divina è una delle tre colonne su cui si regge la vita monastica. La lectio divina contempla quattro gradini: la lettura, la meditazione, la preghiera e la contemplazione.
La lectio divina consisteanzitutto nella lettura, fatta con calma, di un brano della Sacra Scrittura – ad esempio un capitolo di un libro della Bibbia o un brano proposto dalla Liturgia della Chiesa – cercando di assimilarne il contenuto. Quindi si sceglie una frase o una parola dalle quali si è stati particolarmente colpiti e ci si sofferma con particolare attenzione su di esse.
A questo punto si inserisce il momento della meditazione: si lascia calare quella determinata frase o parola nel proprio cuore e la si “digerisce”, la si impasta, cioè, con il proprio vissuto, in attesa che la Parola di Dio porti il suo frutto in chi legge, guarendo le sue ferite, consolandolo e incoraggiandolo sulle vie del bene.
Si giunge così al momento della preghiera, che nasce spontanea sull’onda della meditazione, preghiera che, a seconda dei momenti che si vivono, può essere di pentimento, di lode, di richiesta, di ringraziamento, etc.
Si arriva infine alla contemplazione, ossia a quello sguardo rinnovato su Dio, su sé stessi, sugli altri e sulla realtà che ci fa sperimentare la presenza di Dio che sostiene e accompagna concretamente la nostra vita quotidiana. La lectio divina, che fa parte del DNA del monaco, è ovviamente indispensabile a chi è in formazione e si prepara a diventarlo, perché impari a far ruotare tutta la propria giornata attorno alla Parola di Dio e alla luce e alla forza che da essa promanano.
Collatio
La collatio è il momento, successivo alla lectio divina, in cui si condivide con gli altri quanto si è vissuto nella lectio personale. Il momento personale è necessario, soprattutto nel momento della meditazione, perché il rapporto con la Scrittura è unico e irripetibile per ognuno di noi. Tuttavia, la collatio ha un valore altamente formativo, perché la ricchezza che il Signore dona a ciascuno dev’essere condivisa con gli altri e diventare un dono anche per loro. La Chiesa è una realtà di comunione, e lo Spirito che parla alla vita di ciascuno è il medesimo, per cui confrontarsi su quanto Egli suggerisce a ognuno di noi ci aiuta a conoscerlo meglio e a cementare l’unità con i fratelli.
Lettura Spirituale
Mentre la lectio divina richiede uno sforzo di concentrazione che assorbe tutta la persona, e il cui frutto è dolcissimo oltre che essere di solido nutrimento per l’anima, la lettura di libri di carattere spirituale (ad esempio, dei Padri del deserto o della Chiesa o degli autori spirituali del cristianesimo) fa sperimentare l’amore del Signore attraverso suggerimenti utili per la vita monastica.