“La nostra grandezza di cristiani si rende visibile ogniqualvolta facciamo della nostra vita un dono e un servizio agli altri”, l’Abate Donato nell’omelia del Giovedì Santo
GIOVEDÌ SANTO 2025
Messa In coena Domini
Gv 13,1-15
Come è noto, il Vangelo di Giovanni non riporta le parole che Gesù ha pronunciato sul pane e sul vino e che, ancora oggi, in ogni celebrazione eucaristica, sono ripetute al momento della consacrazione. Anziché descrivere l’istituzione dell’Ultima Cena – come hanno fatto gli altri tre evangelisti –, Giovanni ha riportato l’episodio della lavanda dei piedi, attraverso cui intende comunicarci il significato che l’Eucaristia riveste in rapporto alla nostra esistenza.
Iniziamo con le parole con cui il brano evangelico ha introdotto la lavanda dei piedi e che rappresenta il fondale sul quale si inserisce l’episodio della lavanda dei piedi. Scrive l’evangelista: «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine».
La prima cosa da cui siamo colpiti è che ciò che sta per accadere a Gesù non è casuale e senza senso, non irrompe, cioè, nel corso degli eventi in maniera imprevista, ma è voluto da Dio, rientra nel suo piano di salvezza per l’umanità. Di qui la consapevolezza di Gesù circa l’imminenza della sua Passione e della sua Croce, intesi non tanto come preludio e strumento di morte, quanto come passaggio al Padre. Gesù sapeva «che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre» – annota l’evangelista.
In secondo luogo, non possono passare inosservate l’intensità con cui Gesù ama i suoi discepoli: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo – scrive Giovanni –, li amò fino alla fine». Dopo aver evocato l’amore che Gesù ha mostrato ai suoi discepoli durante gli anni trascorsi insieme, l’evangelista Giovanni allude anche all’amore che Gesù mostrerà loro di lì a poco, con la lavanda dei piedi, le sue ultime consegne, la sua passione e la sua morte in croce.
L’amore che Gesù ha per i suoi discepoli è dunque un amore a tutto tondo, e non solo perché quel «fino alla fine» esprime il fatto che li ha amati sino all’ultimo momento della sua esistenza, senza soluzione di continuità, ma anche e soprattutto perché li ha amati in maniera piena e definitiva, al di là di ogni misura o logica umane. Non si è, cioè trattato di un amore fragile come il nostro!
Alla luce di tutto ciò, l’episodio della lavanda dei piedi – che tra poco ripresenteremo in maniera rituale – acquista una rilevanza del tutto particolare. Innanzitutto, il gesto è insolito, non in sé, ma per il fatto che non avviene prima della cena – come normalmente avveniva, da parte di uno schiavo o, in caso di ospiti particolari, dallo stesso padrone – ma durante la cena. Da questo deduciamo che non si tratta di un semplice gesto di cortese ospitalità, ma di un’azione rivelatrice, che vuol lasciarci un messaggio chiaro, scandito quasi al rallentatore attraverso i diversi momenti che preparano e compongono l’azione: Gesù «si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto».
Tutti questi gesti hanno, appunto, un valore rivelativo. Essi svelano la grandezza di Dio che Gesù è venuto a mostrare: una grandezza fatta di amore, di servizio, di dono, e che è cominciata quando Gesù, il Figlio di Dio, ha deposto le sue prerogative divine per farsi uomo e divenire servo per noi (cf. Fil 2,6-11). Una grandezza – come si vede – capovolta rispetto ai criteri umani, e che, paradossalmente, troverà il suo punto culminante sulla Croce!
In altre parole, nel gesto della lavanda dei piedi Gesù si fa trasparenza del Padre e, nella logica di un amore illimitato, anticipa il dono che di lì a poco farà di sé stesso sul Calvario. Il suo chinarsi a lavare i piedi dei discepoli è simbolo della sua volontà di abbassarsi a servirli fino in fondo, fino ad offrire la sua stessa vita per liberarli dal peso del male, dalla sporcizia del peccato, e attirarli all’amicizia e alla comunione con Sé e con il Padre suo.
Oltre che rivelativo, il gesto della lavanda dei piedi compiuto da Gesù si pone anche come un esempio. Esso diventa, cioè, una lezione per i discepoli di allora, e per noi oggi, chiamati a ripercorrere la strada che Gesù ha indicato, quella della donazione e dell’umile servizio: «Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Ciò significa che la nostra grandezza di cristiani – discepoli di Gesù – si rende visibile ogniqualvolta noi facciamo della nostra vita un dono e un servizio agli altri. L’invito di Gesù: «Vi ho dato un esempio perché anche voi facciate come io ho fatto a voi», è perfettamente sovrapponibile alle parole da lui pronunciate sul pane e sul vino: «Fate questo in memoria di me», ossia spezzate la vostra vita per farne un dono agli altri.
Tocca a noi, oggi, essere un riflesso di quell’amore oblativo che Gesù ci ha insegnato, aprendo il cuore e la vita a quanti ci stanno intorno, anche a chi facciamo fatica a considerare fratello o sorella. Al riguardo, desidero condividere con voi le parole di una testimone contemporanea del Vangelo, Madeleine Delbrêl, scrittrice, assistente sociale e mistica. Contemplando l’immagine di Gesù che lava i piedi dei discepoli, così scrive:
«Se dovessi scegliere / una reliquia della tua Passione,
prenderei proprio quel catino / colmo d’acqua sporca.
Girare il mondo con quel recipiente / e ad ogni piede
cingermi dell’asciugatoio / e curvarmi giù in basso,
non alzando mai la testa oltre il polpaccio
per non distinguere / i nemici dagli amici,
e lavare i piedi del vagabondo, / dell’ateo, del drogato,
del carcerato, dell’omicida, / di chi non mi saluta più,
di quel compagno per cui non prego mai, / in silenzio
finché tutti abbiano capito nel mio / il tuo amore». AMEN.




























































































































































