Sviluppo dell’Ecumenismo all’Abbazia di San Paolo fuori le Mura
Nel 2004 l’intero Ordine dei Benedettini lancia un nuovo progetto per continuare ad assicurare a San Paolo fuori le Mura il servizio alla Basilica, servizio prestato dai Monaci Benedettini fin dall’inizio del sec. VIII.
I Monaci custodiscono la tomba dell’Apostolo Paolo, accolgono i pellegrini, cantano la Liturgia in Canto Gregoriano e prestano il loro servizio nel Sacramento della Riconciliazione in tutto l’arco della giornata.
Per sostenere il progetto sono arrivati da varie Abbazie di tutto il mondo una decina di monaci per rinforzare la comunità: il numero di monaci sale da 14 a 25. La comunità diventa così internazionale. Nel progetto viene aggiunta l’intenzione di una certa apertura all’Ecumenismo, un’apertura non ulteriormente definita, perché il programma iniziale è quello di “essere aperti ai segni del tempi”.
Nel 2005 papa Benedetto XVI accoglie quest’intenzione ecumenica con particolare interesse, anzi, nel Motu Proprio “L’antica e venerabile Basilica” (31 maggio 2005) affida ai Monaci di San Paolo il “compito…di organizzare, coordinare e sviluppare tali programmi” (n°9).
Da allora si sono svolte varie celebrazioni liturgiche e culturali di tipo ecumenico in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.